È ormai appurato che gran parte degli incendi e dei principi di incendio all’interno delle abitazioni, sono causati dalla presenza della canna fumaria. Le cause possono essere differenti: un’errata manutenzione, il cattivo isolamento o l’installazione eseguita in maniera non adeguata. Il punto nevralgico in cui la canna fumaria rischia di dare origine a questo tipo di problemi, è generalmente la zona in cui attraversa il tetto, soprattutto se è realizzato con un materiale altamente infiammabile come il legno di abete nordico naturale.
Il continuo aumento della costruzione di case prefabbricate in legno e l’utilizzo di strutture lignee per i sistemi di copertura, stanno mettendo sempre più in evidenza un problema che per tanto tempo è stato quasi inesistente. Inoltre il rischio di combustione sale se sono presenti forme di riscaldamento a biomassa, come legna o prodotti simili che possono causare surriscaldamenti, dovuti a carichi eccessivi di combustibile o a fumi particolarmente carichi di fuliggine.
Nonostante siano molte le cause che possono provocare questo tipo di incidenti, il problema principale che causa tutto ciò, è l’errata o la totale mancanza di coibentazione della canna fumaria con le strutture adiacenti, anche gli attraversamenti nelle pareti e nelle solette possono aumentare il rischio d’incendio.
Le soluzioni per evitare un principio di incendio all’interno della propria casa ci sono e fortunatamente sono molte e sicure. Per prima cosa, in fase di costruzione occorre seguire le varie norme, il distanziamento e i materiali da utilizzare per effettuare questo tipo di lavori. Ogni singolo progetto va seguito, valutato e studiato con attenzione, anche la sua approvazione dev’essere effettuata da tecnici competenti.
Esistono inoltre sistemi appositamente studiati e realizzati per proteggere la struttura dai rischi di surriscaldamento, come ad esempio quelli fatti in materiale ceramico refrattario, ma anche l’utilizzo di pannelli appositi, più economici e spesso utilizzati, può bastare per proteggere al meglio la propria casa e la famiglia dai principi d’incendio.
Qual’è la distanza tra canna fumaria e tetto in legno?
Quando sono presenti tetti in legno bisogna prestare particolare attenzione per il passaggio a tetto delle canne fumarie, la parte esterna del camino deve restare distaccata dall’edificio e lo spazio circostante può essere riempito con appositi elementi isolanti o lasciato libero per consentire una migliore ventilazione.
E’ fondamentale rispettare la distanza di sicurezza dei materiali, per evitare il pericolo d’incendio, la stessa norma UNI 10683/2012 specifica in maniera dettagliata come trattare l’evacuazione dei fumi e l’attraversamento in pareti, tetti e solai di materiali combustibili.
Quando si tratta di un camino composito, la distanza tra quest ultimo e il materiale combustibile, dev’essere calcolata seguendo la norma UNI EN 15287, oppure è possibile trovarla indicata sul certificato del camino rilasciato dal produttore. Se non esiste alcuna indicazione specifica bisogna considerare per tutti i tipi di combustibile, una distanza minima di 500 millimetri.
Nel caso in cui il riscaldamento venga effettuato attraverso apparecchi a combustibili solidi, come ad esempio le stufe a legna, è necessario richiedere anche la designazione G che riguarda la resistenza al fuoco di fuliggine, seguita dalla distanza dai materiali combustibili.
Ma non basta il giusto distacco dal camino al tetto in legno o a qualsiasi altro materiale facilmente infiammabile, prima di realizzare sulla propria struttura un sistema di evacuazione fumi, è molto importante considerare lo spazio che ci dev’essere con la proprietà del vicino. La legge in questo caso non è molto specifica e rinvia al regolamento edilizio comunale che alcune volte può mancare o non essere così dettagliato.
Non resta quindi che valutare ogni singola situazione e considerare quale possa essere la distanza necessaria che permetta di non recare pericolo al fondo del vicino.
Questa soluzione consente di avere distanze più o meno estese, in base al confine e ad altri fattori che dovranno essere valutati singolarmente da un giudice, anche se recentemente è stata proprio la Cassazione ad esprimersi in merito, indicando come spazio minimo il metro e mezzo, tra l’uscita della canna fumaria e il vincinato.
La priorità riguardo a questo argomento è sicuramente la sicurezza di chi vive all’interno dell’abitazione e in quelle vicine, il rischio di ritrovarsi coinvolti in principi di incendio o in situazioni ancora più gravi è sempre molto alto quando si parla di camini e di materiale combustibile.
Come coibentare la canna fumaria
L’isolamento della canna fumaria, oltre ad essere importante per evitare pericolosi principi d’incendio, è molto utile per mantenerla performante, funzionale e per evitare che rilasci con il passare del tempo, fuoriuscite tossiche di vario genere.
Per ottenere il massimo tiraggio senza rischiare corrosioni e macchie di condensa, è utile avere la giusta differenza tra l’aria fredda e i fumi caldi che escono dal camino, solo in questo modo si avrà la giusta spinta verso l’alto. Tra i migliori materiali isolanti c’è la lana di roccia o vetro che dura moltissimo tempo ed è insensibile alle alte temperature.
Fino a qualche anno fa questo materiale isolante veniva rivestito con l’alluminio che è in grado di resistere fino a 450 gradi, purtroppo però questo metallo ha un grande difetto: tende costantemente a riempirsi di fuliggine che con il continuo accumularsi è a rischio incendio o raggiungendo temperature oltre ai mille gradi, causa gravi danni alla canna fumaria.
Fortunatamente le tecnologie sono cambiate e anche l’attenzione per la sicurezza domestica, la lana in vetro di roccia è meno utilizzata, anche se nelle zone montante è molto utile per evitare il congelamento della canna fumaria (può avvenire a causa della condensa e delle basse temperature) e anche l’alluminio con il passare del tempo è stato sostituito da materiali più validi e resistenti.
Resta comunque necessario proteggere l’isolante applicato intorno al camino con un rivestimento metallico che oltre a svolgere la sua funzione, deve allinearsi allo stile della casa. Molto utilizzato è il rame che acquista in breve tempo una naturale colorazione testa di moro e si adatta perfettamente alle abitazioni e alla loro estetica.
Nonostante possa sembrare un’operazione piuttosto semplice rivestire una canna fumaria, conviene sempre rivolgersi a un professionista del settore, il lavoro oltre a dover essere certificato deve assicurare il buon funzionamento dell’impianto di riscaldamento ed evitare eventuali principi di incendio.
Cosa dice la normativa uni EN 1443?
La norma UNI EN 1443:2005 è la regola base da seguire quando si decide di costruire un camino, definisce in linea generale i materiali, le linee di costruzione di prodotto, i calcoli di dimensionamento e altri requisiti legati al generatore asservito.
Questa legge, in vigore dal giugno 2015 prende spunto da quella europea che ha come priorità la protezione dell’ambiente dal continuo sviluppo termico, il suo scopo è di indirizzare e fare da riferimento ai produttori di camini riguardo alla scelta dei vari elementi e terminali.
E proprio partendo dai fabbricatori occorre iniziare a fare le prime distinzioni tra:
- camino-sistema: la responsabilità del prodotto coinvolge un solo fabbricatore in quanto tutti i vari componenti sono stati costruiti da quest ultimo;
- camino composito: i vari elementi sono stati installati o costruiti seguendo le norme, ma sono stati realizzati da fabbricatori differenti;
- camino strutturalmente indipendente: in questi casi non viene applicata nessuna norma poiché l’installazione è totalmente indipendente dal fabbricato.
E’ inoltre indicato, all’interno della norma, uno schema di designazione che valuta tutte le varie combinazioni tra il camino e il sistema di riscaldamento, considerando i vari combustibili e le differenti condizioni climatiche. Includendo anche la capacità che può avere un camino di impedire l’infiammabilità dei materiali e il propagarsi di un probabile incendio all’interno dell’edificio o nelle aree adiacenti.
Nelle sezioni successive vengono fornite alcune definizioni generali che riguardano: le parti costituenti dei camini, i prodotti da combustione e i generatori. Inizialmente sono menzionate in maniera generale, ma successivamente tutti gli argomenti vengono trattati in maniera più specifica e suddivisi in categorie:
- Resistenza meccanica e stabilità;
- Comportamento termico;
- Igiene salute e ambiente;
- Sicurezza durante l’utilizzo;
- Risparmio energetico e ritenzione del calore;
- Criteri supplementari per il funzionamento del camino.
Ogni singolo punto viene descritto a fondo, senza tralasciare alcun dettaglio. Seguendo la norma UNI 1443:2005 i costruttori di camini sono in grado di realizzare prodotti validi, duraturi e soprattutto sicuri, sta solo all’acquirente finale la capacità di utilizzare e installare il prodotto correttamente, prestando particolare attenzione a realizzare la giusta coibentazione e a rispettare la distanza tra i materiali combustibili e gli edifici del vicinato.