Le case in legno prefabbricate sono tra le migliori soluzioni che si possono valutare in questi ultimi anni, belle, economiche e rispettose dell’ambiente. Hanno una durata pari alle classiche costruzioni in cemento. Ma per poterle garantire è necessario che alcuni aspetti vengano maggiormente curati. Tra questi il più importante è sicuramente l’attacco a terra.
Il rischio di infiltrazioni e la risalita dell’umidità sono i peggiori nemici di queste abitazioni, soprattutto per il tetto della casetta che necessita di pannelli coibentati in legno.
Occorre quindi, prima di iniziare a costruire la nuova struttura in legno, trovare il modo migliore per isolarla dal terreno, per tenerla lontana da possibili elementi che potrebbero in breve tempo danneggiarla.
Prima di tutto, alla base va costruita una fondazione di platea che separa le fondamenta della struttura in legno dal suolo. A seguire occorre poi avere un attacco a terra che possa collegare le pareti in legno alla fondazione in cemento armato, trasmettendo le forze dai carichi esterni dell’abitazione alla sua base. Ed è proprio questo attacco a terra l’elemento indispensabile per la buona durata e protezione di una casa in legno da pressioni esterne ed agenti dannosi.
Ne esistono diversi tipi: un tempo si utilizzava una trave in larice, legno molto resistente ma non abbastanza duraturo nel tempo. È anche possibile costruire un cordolo in cemento armato, utilizzare elementi in acciaio o alluminio, oppure sfruttare il nuovo sistema Eps.
Evitare problemi di marcescenza nell’attacco a terra
Questo nuovo tipo di abitazioni, molto utilizzate all’estero ma ancora poco conosciute in Italia hanno moltissimi aspetti positivi, è risaputo però che il legno ha un nemico che bisogna sconfiggere il prima possibile, l’acqua.
La maggior parte delle volte purtroppo riesce proprio ad infiltrarsi nell’attacco a terra.
La parete in legno dovrebbe di norma trovarsi qualche centimetro più in alto rispetto al terreno, ma le regole che riguardano l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’abitudine di fare il giardino alla stessa altezza del marciapiede, inducono a mantenere l’estradosso della platea almeno venti centimetri sotto al livello del suolo, facendo così appoggiare la parete ad una quota più bassa rispetto a quella prevista che dovrebbe essere di qualche centimetro fuori dalla terra.
Sono davvero tante le imprese che commettono questo tipo di errore, prima di iniziare i lavori è bene informarsi su questo dettaglio che può inizialmente apparire poco rilevante ma diventa fondamentale per problemi di umidità che possono comparire nel corso degli anni.
Il miglior modo per evitare problemi futuri di marcescenza è quindi quello di elevare totalmente la struttura dalle sue fondamenta come si fa già in diverse parti del mondo, oppure per mantenere una linea simile agli edifici nostrani, è possibile inserire un distanziatore per allontanare il legno dalla zona più umida.
Ne esistono di diversi tipi, in cemento, acciaio, alluminio, eps o legno che però resta il meno consigliato, soprattutto perché non risolverebbe del tutto il problema. A parte l’ultimo elemento, gli altri hanno tutti una buona resistenza all’acqua e nonostante siano più costosi permettono di mantenere la base dell’abitazione in ottime condizioni per un periodo di tempo davvero molto lungo.
Vantaggi dell’isolamento dell’attacco a terra
Un buon distaccamento dal terreno per una casa in legno è davvero fondamentale e non solo per il rischio di umidità e marcescenza, sono molti in nemici che con il passare del tempo distruggono questo tipo di abitazioni, oltre all’acqua ci sono infatti i gas nocivi ed i ponti termici. Ma non solo, anche l’isolamento acustico e termico sono molto importanti per poter vivere al meglio la propria abitazione.
Non basta quindi progettare e far costruire l’attacco a terra adatto, occorre anche che quest’ultimo sia ben progettato, in modo da poter giovare di tutti i vantaggi dati da un’ottima struttura in legno costruita su valide fondamenta. Gli aspetti positivi sono davvero considerevoli e saranno molto evidenti con il passare del tempo.
Un buon isolamento dell’attacco a terra riduce il contatto con le basse temperature del suolo e blocca le infiltrazioni di l’umidità, permettendo così di risparmiare molto sul riscaldamento, il freddo e l’acqua non potranno infatti risalire sulle pareti della casa, l’ambiente sarà molto più sano, non si formeranno spiacevoli muffe e batteri e la struttura potrà durare molto più a lungo.
Alcuni studi hanno calcolato che il tasso di umidità all’interno di un edificio in legno ben distaccato dal suolo è ridotto di quasi l’80%.
Ma non è solo molto utile per prevenire l’erosione causata da agenti esterni, un buon isolamento dell’attacco a terra può contribuire alla resistenza dell’abitazione, in caso di smottamenti o terremoti. Basterà effettuare interventi specifici, mettere cordoli nella sottofondazione o dei rinforzi che miglioreranno tantissimo la stabilità di tutta la struttura.
Attacco a terra in acciaio
Le pareti delle case prefabbricate in legno sono realizzate direttamente all’interno degli stabilimenti e vengono portate in cantiere praticamente finite. L’unica cosa che resta da fare e ancorarle tra di loro e alle fondamenta.
Noi di mondocasette.com forniamo le pareti in legno già congiungibili tra loro. Per legarle saldamente alla base di cemento armato, solitamente si utilizzano staffe angolari a L che vengono fissate sia alla parete che alla platea tramite bulloni in acciaio zincato. La quantità di elementi ancoranti cambia in base a calcoli statici dell’edificio prefabbricato.
Sono quindi bulloni, tiranti e staffe in acciaio che rendono salda la casa, fissandola alle fondazioni e scaricando su di esse l’intero peso della struttura prefabbricata. È indispensabile quindi utilizzare prodotti certificati che rispondono a precise specifiche tecniche ed anche il loro posizionamento dev’essere studiato a fondo per ogni singolo caso.
Protezione dall’acqua: le fondazioni delle case in XLam
Per avere una casa in legno resistente e duratura nel tempo, pari ad una casa in cemento, dev’essere costruita in maniera perfetta, nei minimi dettagli, soprattutto riguardo a tutti quegli elementi che determinano in maniera cruciale la durabilità dell’abitazione. Ed uno dei particolari più importanti, è proprio l’appoggio di partenza della struttura Xlam alle fondamenta di cemento armato.
Oltre a svolgere una funzione portante deve anche proteggere dal degrado provocato dall’acqua che potrebbe infiltrarsi nella zona di appoggio attraverso diverse modalità: per infiltrazioni dall’interno o dall’esterno, sfruttando la capillarità attraverso il contatto diretto con la platea di cemento armato, per la formazione di condensa causata dallo sbalzo termico che si ha con l’esterno della casa, per una protezione troppo bassa durante le fasi di trasporto, posa e produzione.
Solitamente si posiziona una radice in legno lamellare come perimetro del fabbricato, consentendo di mettere i pannelli Xlam in maniera più precisa e veloce.
Purtroppo, però questo tipo di base non protegge dall’umidità e dall’acqua, soprattutto sul lungo periodo. Per eliminare questo ponte termico è possibile attuare due differenti soluzioni.
- La prima, detta a platea fredda, consiste nell’inserire un isolante tra Xlam e cemento armato. Occorre però valutare la resistenza alla compressione del materiale isolante, potrebbe infatti essere troppo fragile e non svolgere in maniera corretta la sua funzione, soprattutto sul lungo periodo.
- La seconda invece, a platea calda indica un tipo di intervento fatto proprio alla base, sotto la fondazione, tra il terreno e la platea.
Questo tipo di soluzione è sicuramente la migliore, mettere un materiale isolante alla base dell’intera struttura permette di mantenere tutti gli elementi maggiormente isolati ed al caldo. Il più utilizzato è sicuramente l’XPS che ha un’altissima resistenza allo schiacciamento, ma anche il vetro cellulare granulato è molto valido per svolgere questo tipo di operazioni.